giovedì 19 luglio 2007

Comune e Provincia, dialogo impossibile. Sui nomadi è rissa


di Giacomo Susca - giovedì 19 luglio 2007

(...) Il presidente dei lavori per le Politiche sociali, il capogruppo di Fi in consiglio comunale Aldo Brandirali, sperava in un confronto costruttivo viste le recenti posizioni del presidente Filippo Penati in materia di nomadi e controllo dell’immigrazione. E invece a metà seduta le speranze ha lasciato posto alla delusione. Perché la delegazione della maggioranza di centrosinistra a Palazzo Isimbardi si è presentata al tavolo con «gli atti ufficiali prodotti dall’assemblea provinciale». Due paginette datate primo marzo - cioè subito dopo il polverone di Opera - di quest’anno in cui l'assessore ai Diritti dei cittadini, nomadismo e diritti di asilo Francesca Corso, mette nero su bianco un biennio di strategie per il sostegno alle comunità rom e sinti. Il portavoce diessino Roberto Modugno elenca le priorità della giunta Penati. «Favorire il processo di integrazione delle popolazioni nomadi ospitate nei diversi Comuni del territorio provinciale; affermare il diritto di cittadinanza e sperimentare percorsi di partecipazione; valorizzare il volontariato sociale; coinvolgere i rappresentanti delle comunità». E via di seguito. Infine giusto un accenno «alla necessità di azioni condivise» e alla delibera in calendario dopo l’estate con cui la Provincia destinerà un fondo di un milione di euro alla sicurezza nell’area metropolitana. Brandirali è «sconfortato dalla mancanza di condizioni per il dialogo: la delegazione non ha fatto alcun riferimento alla linea dura tenuta da Penati negli ultimi vertici con prefetto, questore e istituzioni locali. Nel loro documento c’è solo spazio per accoglienza e solidarietà incondizionata, mentre non compaiono problemi di sicurezza e di ordine pubblico».

In altre parole le anime massimaliste della maggioranza che appoggia Penati avrebbero sconfessato le ultime uscite del presidente. Gianfranco De Nicola, capogruppo di An in consiglio provinciale, rincara la dose: «Siamo stati gli unici ad opporci a quell’ordine del giorno. Un documento “vuoto” che prende in giro i cittadini vagheggiando di rispetto della legalità insieme alla promessa di futuri interventi di inclusione e persino di nuovi insediamenti. Lo strabismo della sinistra - continua De Nicola - dimostra che i consiglieri di maggioranza in Provincia non hanno ancora capito in cosa consista il problema dei nomadi. Tutto questo si ripercuoterà sui cittadini che chiedono sicurezza, se sono nella sfortuna di abitare vicino a un campo nomadi».

La situazione precipita quando Marco Granelli dell’Ulivo accusa Brandirali e il governo di Palazzo Marino di rifiutare la collaborazione. L’interessato salta su tutte le furie e interrompe la seduta. «Atteggiamento incomprensibile, maleducato e irrispettoso» per la vicepresidente del consiglio provinciale Arianna Cavicchioli. Difficile immaginare una seconda possibilità.

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