I commercianti presentano il conto al governo
di Redazione - martedì 10 luglio 2007
Un patto per la città. Sicurezza, ambiente, mobilità, sviluppo economico e sociale i primi punti all’ordine del giorno. Con particolare attenzione all’Expo del 2015, il volano che può lanciare l’immagine della città. Un patto da siglare tra i rappresentanti delle istituzioni e le associazioni di categoria del terziario, per costruire il futuro di Milano. Per difendere e rafforzare un settore importante per l’economia e per la sicurezza della città. Sì, perché un negozio o un bar sono anche presidi di sicurezza. Dove si abbassano le saracinesche emerge la criminalità. Dove è più lunga la sopravvivenza delle imprese, da Piazza del Duomo a Brera, da Piazza San Babila a Porta Venezia, aumenta la sicurezza per le strade. In tutta la fascia periferica, quella esterna alla circonvallazione 90 e 91, diminuiscono le attività commerciali e si sviluppa la criminalità.
Questo è il cuore della proposta avanzata, durante l’assemblea pubblica dell’Unione del Commercio, dal suo presidente Carlo Sangalli. Presenti all’assemblea tutti i rappresentanti delle istituzioni locali, il sindaco Letizia Moratti, il presidente della Regione Roberto Formigoni e il presidente della Provincia Filippo Penati. Dalle istituzioni arriva appoggio totale all’iniziativa, ma arrivano anche pesanti bordate al Governo nazionale.
Il primo a indirizzare critiche a Roma è stato il padrone di casa. «Ci vuole più buona politica - ha detto Carlo Sangalli - il pubblico deve fare meno e meglio. Milano ha un ruolo di primo piano, produciamo il 10 per cento della ricchezza nazionale». Ma Sangalli si toglie un sassolino dalla scarpa anche con il sindaco: «Non basta l’introduzione di una tassa per limitare il traffico. Siamo pronti a lavorare su proposte condivise di un modo di consegna alternativo. Purtroppo le merci non si trasportano con la metropolitana».
«I commercianti sono l’anima di Milano» ha risposto la Moratti, accogliendo con entusiasmo la proposta dell’Unione del Commercio, «Il patto per le istituzioni deve essere fatto - ha continuato la Moratti - io sono a vostra disposizione, perché abbiate nel Comune il terminale per fare arrivare al Governo le vostre istanze». Il sindaco ha proseguito chiedendo più impegno da parte delle istituzioni nazionali per la sua città. «Il Dpef approvato dal governo è un documento vago che non affronta tanti temi e non dà risposte ai Comuni - ha detto il primo cittadino- Milano ha l’esigenza di contare di più rispetto a tutto quello che manda a Roma. Noi contribuiamo per 6 miliardi di euro di tasse e riceviamo solo 800 milioni di euro di finanziamento». Solo sull’Esposizione Universale il sindaco promuove il Governo: «Su questo tema c’è stata una grande collaborazione tra Governo e istituzioni locali».
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente della regione Roberto Formigoni. «Questo patto è innovativo. Basta con la concertazione che a livello nazionale riguarda solo taluni: al tavolo si siedono in tre, Governo, Confindustria e sindacati ed è tutto finito - ha detto Formigoni - la logica è quella di un Patto che metta tutti attorno a un tavolo e tutti sullo stesso piano».
Partecipazione all’iniziativa anche dal Presidente del Consiglio regionale: «Ho confermato al presidente Sangalli - ha detto Ettore Albertoni - la più grande attenzione del Consiglio che è impegnato nella stesura del nuovo Statuto di Autonomia. Solo la città metropolitana resta un fantasma giuridico ma, come dimostrano i lavori di oggi, resta una grande realtà culturale».
martedì 10 luglio 2007
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