giovedì 17 maggio 2007

CALABRESI: MORATTI, LA VERITA' PORTA LA PACE

CALABRESI: MORATTI, LA VERITA' PORTA LA PACE

(ANSA) - MILANO, 17 MAG - ''La ricerca della Verita' porta la
pace, e' capace di sanare le ferite individuali e collettive''.
Lo ha detto il sindaco di Milano, Letizia Moratti, alla
cerimonia in via Cherubini per ricordare il commissario di
Polizia Luigi Calabresi, ucciso 35 anni fa.
''La verita' - ha spiegato il sindaco di Milano - e' un
bisogno, un bene prezioso, che permette di trovare occasioni e
motivo di sollievo al dolore per chi e' stato vittima del
terrorismo, dello stragismo e di tutte le violenze. La ricerca
della verita' e' un bene di tutti e un dovere per ognuno''.
Nel suo intervento Letizia Moratti si e' rivolta al
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che dopo aver
partecipato alla inaugurazione della targa alla sala congressi
della Provincia in onore a Calabresi ha voluto essere presente
anche sul luogo dove 35 anni fa il commissario di Polizia e'
stato ucciso e dove oggi e' stato inaugurato un cippo.
''Desidero ringraziare - ha detto la Moratti - il presidente
Napolitano perche' la sua presenza testimonia l'attenzione di
tutto il Paese che grazie alla forza delle sue istituzioni ha
saputo superare i momenti piu' bui della storia della nostra
democrazia, della nostra Repubblica''.
Come aveva fatto in precedenza il presidente della Provincia,
anche il sindaco ha sottolineato l'importanza delle cerimonie di
oggi che vedono unite le amministrazioni milanesi nonostante
governi di segno politico diverso: ''mostriamo come qui a Milano
- ha spiegato - abbiamo ritrovato una unita' mai scontata, una
condivisione di valori che oltrepassa le appartenenze
politiche''. Quindi rivolta a Gemma Calabresi e ai figli li ha
ringraziati per il loro insegnamento: ''ci hanno insegnato a
compiere il loro dovere, a difendere la nostra liberta', a
vincere la paura: la paura di essere presi di mira, diffamati,
minacciati, giudicati, condannati, sequestrati, uccisi, privati
per sempre dell'affetto e della vita dei nostri cari''. (ANSA).

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