PROSTITUZIONE: 'PALAZZO DELL'AMORE', CHIESTE CONDANNE
(ANSA) - MILANO, 31 mag - Per la vicenda del 'palazzo dell'amore' di Milano, il pm di Milano Luca Poniz ha chiesto la condanna a due anni e quattro mesi in rito abbreviato nei confronti del conte Alessandro Naldi Baldini Piccolomini e di sua moglie, accusati di favoreggiamento della prostituzione e dell'immigrazione.
Davanti al gup Alessandra Cerreti, i due devono rispondere, in quanto comproprietari dello stabile, di aver tollerato per anni il fatto che decine di transessuali stranieri esercitassero la prostituzione nell'edificio di via Sammartini 33, di fianco alla stazione Central.
Lo stabile, ribattezzato in zona 'il palazzo dell'amore', nell'ottobre dell'anno scorso era stato teatro dell'omicidio di un viado peruviano di 41 anni. La Procura, nei mesi scorsi, ha chiesto e ottenuto dal gip Caterina Interlandi il sequestro di otto appartamenti dello stabile, per i quali oggi il pm ha chiesto la confisca. Nei confronti di un terzo imputato, il portiere del palazzo, accusato di concorso con i proprietari dello stabile, il pm ha chiesto l'assoluzione.
La decisione del gup, dopo le repliche delle difese, dovrebbe arrivare il prossimo 26 settembre.(ANSA).
giovedì 31 maggio 2007
PROSTITUZIONE: 'PALAZZO DELL'AMORE', CHIESTE CONDANNE
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mercoledì 30 maggio 2007
LA MARATONA DELLO SPORT E DEL DIVERTIMENTO: OLTRE 200 EVENTI IN 37 ORE. TERZI: "UN CONCERTO DELLA FILARMONICA IN PIAZZA DUOMO"
LA MARATONA DELLO SPORT E DEL DIVERTIMENTO: OLTRE 200 EVENTI IN 37 ORE. TERZI: "UN CONCERTO DELLA FILARMONICA IN PIAZZA DUOMO"
"Abbiamo deciso di reinventare l’idea di 'notte bianca', dedicandola allo sport portatore di tutti quegli elementi positivi che speriamo possano far diventare questo primo episodio di [mu:v]Mi una straordinaria festa per la città e i suoi abitanti".
Così è intervenuto, presso la Sala Stampa del Comune, l'assessore allo Sport e Tempo Libero, Giovanni Terzi, alla presentazione della manifestazione che si svolgerà nel weekend del 2 e 3 giugno e coinvolgerà la città con 200 appuntamenti, per più di 37 ore di divertimento ininterrotte interamente dedicate allo sport.
Alla conferenza era presente il Presidente di CONI Milano, Filippo Grassia.
"Non si tratta di una "semplice notte bianca" - ha continuato Terzi – ma di 37 ore e mezza di iniziative, perché gli sportivi possono osare di più. Per la prima volta Milano si trasforma nella capitale mondiale dello sport. La nostra è una città in movimento e [Mu:v]Mi, valorizzando ogni tipo di disciplina, ben rappresenta questo concetto in cui lo sport è motore primo."
"Sono inoltre molto contento – ha continuato – che all’interno di questa notte bianca ci siano straordinari momenti di spettacolo: il concerto della Filarmonica della Scala in piazza Duomo e a seguire quello di Nick The Nightfly, Demo Morselli e Marcella Bella, in palcoscenico con i ragazzi di "Amici".
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martedì 29 maggio 2007
AMBIENTE. FIRMATO ACCORDO CON AEM. MORATTI: “MILANO CAPITALE DELL’ENERGIA PULITA”
AMBIENTE. FIRMATO ACCORDO CON AEM. MORATTI: “MILANO CAPITALE DELL’ENERGIA PULITA”
"Con la firma di questo importante accordo si avvia un progetto energetico e ambientale che nel giro di pochi anni farà di Milano la capitale dell’energia pulita. Il teleriscaldamento, già presente con una quota significativa di utenti nella nostra città, sarà esteso a circa 250mila famiglie che potranno utilizzare una fonte di calore più pulita e più economica rispetto a quella prodotta da altre fonti per riscaldare le proprie case, contribuendo in maniera significativa alla riduzione delle emissioni inquinanti". Nelle parole del Sindaco Letizia Moratti, il senso dell’accordo firmato, nel cantiere della prima nuova centrale di cogenerazione Canavese a Lambrate, tra il Comune di Milano e il Gruppo Aem, nella persona del presidente Giuliano Zuccoli.
Il progetto contenuto nella convenzione si inserisce nel Piano energetico e ambientale del Comune di Milano che intende favorire la diversificazione energetica incentivando le tecnologie e i combustibili a basso impatto ambientale.
"La convenzione firmata oggi", ha dichiarato Giuliano Zuccoli, "pone all’AEM l’obiettivo ambizioso di estendere il teleriscaldamento a una larga parte della città . Questo obiettivo lo vogliamo cogliere con una forte innovazione nel sistema tecnologico: i nostri tecnici hanno ottimizzato per questo le migliori esperienze esistenti, come quella di Goteborg in Svezia, riuscendo a raggiungere un indice di rendimento vicino a 3. E' proprio questo risultato", ha concluso Zuccoli, "che oggi ci permette di andare oltre la realizzazione di prototipi, seppur eccellenti, come quello in servizio presso l’Università Bocconi, e di pensare invece ad una serie di impianti industriali, distribuiti sul territorio urbano, capaci di soddisfare in maniera economica il fabbisogno che i milanesi hanno di energia pulita".
L’accordo prevede la realizzazione sul territorio cittadino di nove nuovi impianti di cogenerazione collegati a reti di teleriscaldamento in grado di fornire calore alle case di circa mezzo milione di residenti, oggi sono 132.810 che potranno usufruire quindi di una fonte di riscaldamento pulita ma anche più economica rispetto a quelle tradizionali. Ogni famiglia allacciata alla rete di teleriscaldamento potrà infatti accedere a tariffe più vantaggiose, con un risparmio in bolletta fino a mille euro all’anno, ma anche eliminare i costi di gestione e di manutenzione delle caldaie a combustione poste negli stabili, che saranno dimesse.
"Con questo piano di sviluppo del teleriscaldamento – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Edoardo Croci – il Comune di Milano punta ad essere la prima città in Italia nell’utilizzo di fonti di riscaldamento pulite che consentiranno una significativa riduzione di Pm10 e di anidride carbonica. Questo progetto, da solo contribuirà a ridurre del 4 per cento le emissioni di gas serra. Milano nello sviluppo della cogenerazione e del teleriscaldamento utilizza risorse di cui dispone, sia nel caso della termovalorizzazione dei rifiuti, sia utilizzando l’acqua di falda, con la tecnologia delle pompe di calore".
"Oggi presentiamo un progetto d’avanguardia, che, grazie all’utilizzo dell’acqua del sottosuolo comporterà un cambiamento radicale nel riscaldamento della città", ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Bruno Simini. "Si tratta di un provvedimento strutturale, decisivo per il miglioramento della qualità dell’aria, ma soprattutto per la sicurezza delle nostre abitazioni. Una volta a pieno regime – ha proseguito l’assessore Simini - con questa nuova fonte di riscaldamento e con sistemi innovativi sostitutivi per le cucine, come quelli ad induzione, potremo finalmente liberarci dal gas, evitando rischi per gli edifici. Non ci sarà più una via Lomellina".
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AMMINISTRATIVE: FORZA ITALIA 1* PARTITO NEL NORD
AMMINISTRATIVE: FORZA ITALIA 1* PARTITO NEL NORD =
(AGI) - Roma, 29 mag - Forza Italia rafforza la sua leadership nel nord Italia. Il partito di Berlusconi e' primo nelle province di Vercelli (29,9%), Como (32,9%), Varese (29,4%), Vicenza (27,6%). Secondo dietro l'Ulivo nelle province di Genova (23,9%) e La Spezia (24,3%).
Fi e' il primo partito nei comuni di Asti (26,6%), Alessandria (27,8%), Como (31,9%), Monza (29%), Belluno (25,8%), Gorizia (29,9%). Secondo dietro l'Ulivo a Cuneo (14,7%) e Piacenza (15,9%). Terzo dietro l'Ulivo e la lista Tosi a Verona (15%).(AGI)
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lunedì 28 maggio 2007
TELERISCALDAMENTO. IL SINDACO MORATTI FIRMA PROTOCOLLO DI INTESA CON AEM
TELERISCALDAMENTO. IL SINDACO MORATTI FIRMA PROTOCOLLO DI INTESA CON AEM
Oggi, lunedì 28 maggio, alle ore 11.30, presso l’impianto di teleriscaldamento ad acqua di falda "Canavese", in via Cavriana 32 (zona Mecenate), il Sindaco Letizia Moratti e il Presidente di AEM Giuliano Zuccoli firmeranno un protocollo d’intesa per lo sviluppo di tecnologie innovative per il riscaldamento delle case milanesi. La cerimonia della firma del protocollo tra Comune di Milano ed AEM avverrà presso il cantiere del primo impianto già in costruzione.
Sarà presente l’assessore all’Ambiente, Trasporti e Mobilità Edoardo Croci.
Milano è la prima città d’Italia e una delle prime in Europa a utilizzare un impianto ad acqua di falda per il riscaldamento.
Si tratta di un grande progetto che prevede la realizzazione di cinque nuovi impianti di teleriscaldamento che utilizzeranno pompe di calore ad acqua di falda per produrre oltre il 60% dell’energia termica necessaria durante la stagione invernale.
Questo impianto innovativo consente una migliore salvaguardia dell’ambiente, perché riduce sensibilmente l’uso di idrocarburi inquinanti e costosi, con notevoli vantaggi per la qualità dell’aria e risparmi per le famiglie che sceglieranno il teleriscaldamento.
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giovedì 24 maggio 2007
MOBILITÁ. ENTRO DICEMBRE COMPLETATA LA SOSTA REGOLAMENTATA ALL’INTERNO DELLA CERCHIA FILOVIARIA
MOBILITÁ. ENTRO DICEMBRE COMPLETATA LA SOSTA REGOLAMENTATA ALL’INTERNO DELLA CERCHIA FILOVIARIA
Sono partiti questa settimana, per concludersi entro dicembre, i lavori per il completamento della sosta regolamentata entro al cerchia filoviaria della linea 90/91. La sosta era stata già estesa quest’anno, sempre all’interno della cerchia filoviaria, all’area di Porta Genova (sottoambito 20) e all’area dei Navigli (sottoambito 18).
"Questo intervento fa parte di un più ampio piano - ha spiegato l'assessore alla Mobilità e ai Trasporti, Edoardo Croci - che l’anno prossimo proseguirà in periferia lungo i principali assi delle linee metropolitane, dove è più diffusa la sosta selvaggia a scapito dei residenti. L’obiettivo dell’Amministrazione è arrivare nel 2009 a coprire il 70 per cento della città".
LE AREE INTERESSATE - Entro il mese di giugno verranno eseguiti i lavori di tracciatura delle strisce blu (a pagamento) e gialle (per i residenti) nella Stazione Centrale - Loreto – Buenos Aires (sottoambito 12), la prima delle tre aree ancora sprovviste. In questa prima settimana di lavori saranno interessate le seguenti vie: Sabaudia, Montepulciano, Tenca, Zarotto, Cincinnato, Lepetit. Dal 28 al 1° di giugno toccherà invece alle vie Gaffurio, Cappellini, Petrella e Napo Torriani. La consegna dei pass e l’avvio della sosta regolamentata avverrà entro il mese di ottobre.
L’estensione sarà graduale, per non creare troppi disagi ai cittadini, e continuerà nel mese di luglio con Loreto – Buenos Aires - Abruzzi (sottoambito 13) in 74 vie per le quali i pass e l’attivazione sono previsti entro il mese di novembre.
I lavori dell’ultima area, quella attorno a via Washington (sottoambito 21), più corposi perchè interessano 80 vie, partiranno nel mese di agosto, con l’obiettivo di completare la consegna dei pass e l’avvio della sosta entro il mese di dicembre. •
TRATTO DA http://www.comune.milano.it/webcity/portale/homepage.nsf/index.htm?readform
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mercoledì 23 maggio 2007
ANCHE NELLA MAGGIORANZA QUALCOSA SI MUOVE SUL CASO VISCO
Orenove/5. Unipol, Di Pietro: Fatto grave, anche Prodi ha sbagliato
Roma, 23 MAG (Velino) - Antonio Di Pietro aveva gia' lanciato un allarme. Se l'azzeramento dei vertici della Guardia di finanza in Lombardia fosse stato sollecitato da autorita' politiche, aveva detto, "sarebbe un fatto senza precedenti e di inaudita gravita'".
"Ministro Antonio Di Pietro, il comandante generale della Gdf Roberto Speciale nel verbale del 19 luglio 2006 parla di pressioni. 'L'ho detto quel 19 luglio e lo confermo oggi: quella fu una pagina poco chiara che certo non ha nobilitato la politica'.
Prodi - scrive il CORRIERE DELLA SERA - dice che la Cdl fa propaganda accusando Visco di ingerenza. 'Che a una settimana dalle elezioni venga rispolverata una vicenda sviscerata nelle sedi giudiziarie e politiche e' un fatto. Ma che l'evento non ebbe conseguenze solo per la determinazione del comandante della Gdf a resistere alle pressioni e per l'intervento del procuratore generale di Milano lo e' altrettanto'.
Quali conseguenze avrebbero avuto i trasferimenti auspicati da Visco? 'Gravissime. Decapitare la testa investigativa di indagini caldissime come quelle su Unipol, Antonveneta, sulla Banca Popolare di Lodi e le scalate dei "furbetti del quartierino" significava azzerarne la memoria storica. Come formattare un computer'. Ma Prodi in Parlamento parlo' di 'normale avvicendamento'. 'Purtroppo fu indotto in errore. Checche' se ne dica non lo era'.
Perche'? 'Era anomalo per prassi. E la legge assegna al ministro delle Finanze (e non dice al viceministro) il compito di coordinamento funzionale.
Ma non lo e' ordinare su un fogliettino scritto di proprio pugno al comandante generale della Gdf il trasferimento immediato e senza motivazione del vertice della Gdf della Lombardia'. Perche' se ne interesso' la magistratura? 'Speciale invece di disporre il trasferimento apri' un procedimento amministrativo chiedendo ai diretti interessati:"volete andare via?". Loro caddero dalle nuvole e si rivolsero alla procura. Il procuratore chiese al pg cosa stesse succedendo. E il pg chiese "perche' mandate via di colpo le stesse persone a cui 20 giorni fa abbiamo dato un encomio per alta professionalita'? È una punizione?". E Speciale, che lo e' di nome e di fatto, non si tiro' indietro. Parlo' dell'ordine immotivato. Ne nacquero polemiche e diverse interpellanze. I giornali ne presero atto. E, grazie a Dio, la pratica mori''.
Ora Berlusconi vi accusa di usare i finanzieri per colpire gli avversari. 'Berlusconi puo' stare tranquillo: il generale Speciale ha dimostrato che le disposizioni immotivate non vengono eseguite'. Ma le disposizioni Visco le diede? 'Se fu un mero errore e' positivo che ci sia stato un ripensamento. Sarebbe davvero grave se fosse stata un'azione di altra natura. Ma a provarlo deve essere eventualmente la magistratura'.
L'opposizione chiede le dimissioni di Visco. 'Innanzitutto il viceministro dovrebbe chiarire le vere ragioni che l'hanno indotto a fare quella richiesta'.
Prodi gli riconferma la fiducia. 'Prodi la prossima volta farebbe bene, prima di andare in Parlamento, a parlare direttamente col comandante generale della Guardia di Finanza'".
UNIPOL: CAPEZZONE, TROPPA OMERTA' 'SULL'AFFAIRE' VISCO
(ANSA) - ROMA, 23 MAG - ''Vedo, nella maggioranza, troppa omerta' a proposito dell' 'affaire Visco'. Sarebbe invece interesse di tutti fare massima chiarezza'': lo afferma Daniele Capezzone, presidente della commissione Attivita' produttive della Camera.
''Sono e resto garantista, naturalmente, ma occorrono spiegazioni convincenti, dinanzi a un problema tanto semplice quanto grave. La questione puo' essere riassunta cosi': come fanno a restare contemporaneamente al loro posto un vice-ministro e il comandante della Guardia di Finanza che lo accusa di avergli fatto delle pressioni per rimuovere degli ufficiali? Si chiarisca chi ha mentito. Uno dei due se ne deve andare. Intanto - conclude - vivissimi complimenti a 'il Giornale' per la coraggiosa inchiesta giornalistica di questi giorni''. (ANSA).
VISCO-GDF. DI PIETRO: VICENDA CHE NON NOBILITA IL GOVERNO
(DIRE) Roma, 23 mag. - "Il caso Visco e' una di quelle vicende poco chiare che non nobilitano le azioni del nostro governo". E' quanto ribadito oggi dal ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro durante il dibattito di 'Omnibus' su LA7.
Sull'avvicendamento dei vertici della Guardia di Finanza in Lombardia, Di Pietro ha poi precisato che "mandare via chi conosce tutti gli atti di indagini delicatissime, come quelli della Unipol, della Bnl e dei 'furbetti del quartierino', equivale a decapitare l'intera testa investigativa e far ricominciare le indagini da capo". E poi, "se le preoccupazioni dei cittadini di un livellamento al ribasso del senso etico della politica- aggiunge di Pietro- non sono prese di petto e noi del centrosinistra stiamo a guardare, tergiversando invece di prendere posizioni e rispettare le promesse degli elettori, rischiamo di essere uguali agli altri".
UNIPOL: BERTINOTTI; NON SO, MA SERVE RISANAMENTO POLITICA
(ANSA) - ROMA, 23 MAG - Fausto Bertinotti ''non ha un'idea sulla vicenda'' Visco-Speciale relativa al caso Unipol. Ma, a margine della presentazione del rapporto annuale Istat, il presidente della Camera auspica: ''Vorrei solo che si evitasse di introdurre elementi in quel grande fuoco che alimenta la crisi della politica''. E lancia un appello: ''C'e' un problema di risanamento generale della politica su cui bisognerebbe applicarsi con una coesione che consenta di fare e di fare presto''. (ANSA).
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CASO VISCO
“IL GIORNALE” DEL 22 MAGGIO 2005
"Il viceministro minacciò conseguenze se non avessi agito"
di Redazione - martedì 22 maggio 2007
Ecco il verbale dell'interrogatorio del comandante generale della Guardia di Finanza generale Roberto Speciale sulle ingerenze del viceministro Vincenzo Visco nella Guardia di Finanza, per azzerarne il vertice della Lombardia.
«L'anno 2006, addì 17 luglio 2006, alle ore 16.10 presso gli uffici del Comando Regionale Lombardia della Guardia di Finanza, viene redatto il presente verbale. Avanti all’Avvocato generale dottoressa Manuela Romei Pasetti è presente il Generale di Corpo d’Armata Roberto Speciale che dichiara.
«Via quei comandanti» «Il giorno 13 luglio alle ore 15.00 circa il mio Capo ufficio, Colonnello Michele Carbone, mi ha informato che ero stato convocato alle ore 17.30 dello stesso giorno dal vice ministro Visco. In un secondo tempo lo stesso ufficialemi ha riferito di aver appreso, solo in quel momento che Visco avrebbe ricevuto, prima di me, il Comandante in Seconda del Corpo, Generale Italo Pappa (ore 15.30) e l’Ispettore per gli Istituti di Istruzione,Generale Sergio Favaro (ore 16.00). Recatomi all'appuntamento il Vice Ministro Visco mostrandomi un appunto dattiloscritto recante quanto segue: * Comando Regionale Lombardia Generale Forchetti
* Comando Nucleo Regionale Lombardia Colonnello Lorusso *ComandoNucleo Provinciale PT Milano Colonnello Pomponi
* Gruppo servizi Polizia Giudiziaria Tenente Colonnello Tomei
Mi ha impartito l’ordine di avvicendare i suddetti ufficiali e di avanzargli delle alternative proposte di impiego. Visco inoltreha disposto perentoriamente di concertare, da quel momento in poi, ogni decisione d’impiego con i generali Pappa e Favaro. Alla miaobiezione che prima di effettuare detti provvedimenti sarebbe stato opportuno informare l’Autorità Giudiziaria di Milano, Visco mi ha risposto categoricamente che non avrebbe costituito alcun problema il non avvertirla o informarla successivamente. Rientrato in ufficio ho ricevuto i Generali Pappae Favaro. Il Comandante in Seconda mi ha detto che il Vice Ministro gli aveva parlato della sua intenzione di avvicendare i comandanti dei reparti del Corpo alla sede di Milano senza indicarne le motivazioni alla base; ha inoltre aggiunto che sarebbe stato auspicabile arrivare ad un'ipotesi d'impiego condivisa all’unanimità, onde evitare che ognuno, così come richiesto da Visco in caso di disaccordo, avesse dovuto presentare la propria proposta. Dopo tali premesse il generale Pappa mi ha illustrato le ipotesi di avvicendamento, già da lui concordate con il generale Sergio Favaro. Su queste proposte sono intervenuto al fine di razionalizzare le ipotesi di impiegodel generale Mario Forchetti, proponendo di destinarlo a un comando regionale di pari livello, onde salvaguardarne il profilo di carriera e del colonnello Lorusso allo scopo di lasciarlo a Milano, per delicati problemi familiari a me noti, nell’incarico di capo di stato maggiore del Comando Interregionale di corso Sempione».
Giudici in allarme «Il 14 luglio tali proposte sono state oggetto della comunicazione che hoinviato alla persona del Vice Ministro. Alle 15 circa dello stesso giorno ho contattato il procuratore della Repubblica di Milano, dottor Manlio Minale, che mi aveva precedentemente chiamato in ufficio. Lo stesso mi ha riferito di essere quanto mai sorpreso ed allarmato da voci circa il presunto avvicendamento dell’attuale gerarchia della Guardia di Finanza di Milano, rappresentandomi che la stessa godeva della indiscussa fiducia della propria Procura e che tale improvviso avvicendamento avrebbe determinato serie problematiche alla prosecuzione delle delicate investigative in corso. Ho risposto che il piano impiego dei dirigenti era stato approvato e definito nel mesedimarzoe che in tale pianononc'era traccia di trasferimenti interessanti la sede milanese, in quanto non ve ne era alcuna necessità. Ho quindi aggiunto di essere stato convocato dall’Autorità Politica la quale, invece, mi ha dato precise indicazioni nominative sugli ufficiali che dovevano con immediatezza essere avvicendati da Milano. A conclusione il dottor Minale mi ha preannunciato l’invio di una sua missiva contenente richiesta di delucidazioni che allego in copia».
Le pressioni di Visco «Alle ore 15.20 dello stesso giorno, il generale Pappa mi ha informato di aver ricevuto, per il tramite del gen. Zanini (vice capo gabinetto Vice Ministro Visco, ndr), una busta chiusa a me indirizzata, da parte del Vice Ministro. Dopo averla aperta me ne riferiva il contenuto. Alle 17.42 circa, arrivato a Bari, - dove mi ero recato per prendere parte alle celebrazioni del centenario di istituzione della Legione Allievi della Guardia di Finanza -, il vice capo di gabinetto di Visco, generale Flavio Zanini,mi ha riferito di aver appreso da Giovanni Sernicola, caposegreteria particolare del vice ministro, che quest’ultimo si aspettava la diramazione degli ordini di trasferimento, di cui alla missiva del 14 luglio. In risposta ho riferito di trovarmi a Bari e di non poter essere a Roma, prima del pomeriggio del giorno successivo, nonché di aver già concordato con il Gen C.A. Italo Pappa la fissazione di una riunione di Stato Maggiore avente per oggetto la tempistica dei movimenti in questione, datenersi la settimana successiva. Alle 17.57 il Generale Zanini mi ha comunicato che Visco, a seguito della propria lettera indirizzatami nello stesso giorno, considerava i trasferimenti in parola esecutivi e che, quindi, doveva partire il messaggio. Al riguardo ho ribadito di essere alla sede di Bari e di non poter rientrare a Roma che il giorno dopo».
GdF commissariata «Alle 19.21 il gen. Zanini ha fatto sapere al maggior Cosentino che Visco voleva parlarmi. Alle ore 19.22 il vice ministro mi ha riferito che i trasferimenti dovevano essere eseguiti immediatamente. Alle 19.40, l'Aiutante di Campo del comandante in seconda, maggiore Mario Salerno ha rappresentato al maggiore Casentino che il generale Pappa desiderava parlarmi. Alle ore 20.06 Pappa mi ha proposto di diramare i trasferimenti degli ufficiali in questione, senza fissare nel relativo messaggio le rispettive decorrenze. In merito gli ho manifestato la necessità di rispettare le norme amministrative in materia che prescrivono la partecipazione dei destinatari di eventuali trasferimenti al processo decisionale. Alle ore 20.15hodato ordine al comandante in Seconda di diramare i messaggi di comunicazione di avvio del procedimento amministrativo di impiego. In data 15 luglio 2006, rientrato a Roma, alla presenza del generale Spaziante, ho incontrato nelmio ufficio il generale Pappa a cui ho mostrato la lettera (di richiesta di chiarimenti, ndr) ricevuta dal procuratore capo di Milano. Il generale Pappa ha minimizzato l'accaduto sostenendo che di lettere come quella di Minale ne arrivano tante. Ho chiesto a Spaziante di contattare Zanini al fine di incontrare il prima possibile il vice ministro Visco. Dopo aver sentito il predetto ufficiale generale, Spaziante mi ha riferito che l'incontro non sarebbe stato possibile prima del lunedì successivo, 17 luglio e che comunque Zanini insisteva nell'avere assicurazione della partenza del messaggio dei movimenti definitivi. Nella serata di domenica 16 luglio 2006, alle 22.50 circa ho ricevuto una telefonata da parte del generale Zanini che mi ha riferito della notizia Ansa, di cui allego copia e che in proposito Visco sollecitava da parte mia, una immediata smentita alla notizia, con riferimento alla sua connessione alla vicenda Unipol. Alle 23.20 sono stato ricontattato nuovamente da Zanini che mi ha chiesto di accelerare l’uscita della smentita alla notizia Ansa nei termini di cui sopra. Ho convocato di conseguenza il Capo di Stato Maggiore e il Sottocapo. A mezzanotte circa Zanini mi ha informato telefonicamente che Visco aveva provveduto personalmente alla smentita e che si aspettava altrettanto dal sottoscritto. Dopo una consultazione con il capo e il sottocapo di Stato Maggiore ho ordinato di provvedere alla diramazione di un comunicato stampa, nel quale si precisavano i reali termini del provvedimento da me adottato.
Pronte le dimissioni Alle ore 9.26 del 17 luglio 2006 sono stato informato dal colonnello Carbone che il colonnello Ortello lo aveva chiamatoriferendogli che avrei dovutochiamare subito il vice ministro Visco. Contattatolo immediatamente questi mi ha riferito di ritenermi responsabile di quanto accaduto, di non aver rispettato alcuna regola deontologica non avendo dato io esecuzione istantanea a quantomiera statoda lui ordinato, di riunirmi subito con i generali Pappa e Favaro per dare a quegli ordini esecuzione immediata e di concordare con loro una risposta da dare alla Procura di Milano. Il vice ministro Visco ha aggiunto che se non avessi ottemperato a queste direttive, erano chiare le conseguenze cui sarei andato incontro. Preso atto, ho risposto al vice ministro che l’osservanza delle regole è stata da sempre il faro della mia vita, di non poter, pertanto, assecondare queste sue ultime richieste e che, piuttosto, ero pronto a rassegnare il mandato. L’intera conversazione telefonica è avvenuta alla presenza del colonnello Carbone e del maggiore Cosentino. Alle ore 12.00 circa del 17 luglio 2006 il generale Spaziante mi ha informato che con due distinte telefonate sia Pappa sia Favaro gli hanno riferito che, su disposizione del vice ministro Visco, loro pervenuta per il tramite del generale Zanini, il contenuto della lettera di risposta, da inviare al procuratore di Milano, sarebbe dovuto essere preventivamente concertato con entrambi i suddetti generali di Corpo d’Armata. In conclusione non è mai emersa alcuna motivazione che potesse concretizzare addebiti per comportamenti tenuti dagli ufficiali di Milano. Anzi devo precisare che mi era stata comunicata verso la metà di giugno la nota n. 2094/06 datata 1 giugno 2006 a firma del procuratore capo della procura di Milano, Manlio Minale, indirizzata al Comandante Regionale Lombardia, generale Forchetti, il cui contenuto evidenzia la grandeprofessionalità degli ufficiali in questione nell’attività di servizio. Fatto, letto, chiuso alle ore 17.30 in data 17/07/2006 e nel luogo come sopra». (a cura di Gianluigi Nuzzi)
Due domande al signor Fisco
di Maurizio Belpietro - martedì 22 maggio 2007
«Un avvicendamento unicamente riconducibile a esigenze di servizio». «Cambi del tutto ordinari». «Trasferimenti concordati, pianificati dal comando generale della Guardia di finanza, senza contare che per alcuni degli ufficiali in partenza è una promozione».
Non risparmiò le parole Vincenzo Visco quel 17 luglio di un anno fa. Sorpreso dalla bufera politica che stava montando dopo la decapitazione dell’intero vertice della Gdf in Lombardia, il viceministro dell’Economia si affrettò a gettare acqua sul fuoco, negando che quei trasferimenti fossero punitivi, smentendo d’esserne l’ispiratore, ma soprattutto respingendo qualsiasi relazione tra l’allontanamento di generali e colonnelli e l’inchiesta Unipol.
In una parola: mentiva, se è vero ciò che ha riferito ai magistrati il comandante generale della Guardia di finanza Roberto Speciale. Il Giornale è in grado di riportare integralmente il verbale dell’interrogatorio. Se è vero ciò che racconta Speciale, l’azzeramento dell’intero vertice delle Fiamme gialle della Lombardia e di Milano non era frutto di promozioni, e non lo era nemmeno di ordinari avvicendamenti. Visco - come spiega il nostro Gianluigi Nuzzi - ordinò al comandante in capo di rimuovere senza indugi il generale Forchetti e i suoi collaboratori e indicò personalmente i nomi degli ufficiali che dovevano fare le valigie. Secondo Speciale, al viceministro non importava assolutamente nulla di ciò che avrebbero fatto in futuro i militari rimossi, bastava che fossero spediti il più in fretta possibile lontano da Milano. La colpa di cui si erano macchiati agli occhi di Visco non è conosciuta, ma certo si sa che gli alti ufficiali avevano svolto le indagini sui furbetti del quartierino e sugli ancor più furbetti uomini delle Coop rosse. Anzi, su questi ultimi stavano ancora indagando e, proprio prima dell’estate, in Procura a Milano c’era un certo attivismo. Visco ordinò un trasferimento in tutta fretta, intervenendo di persona, telefonando con insistenza. E, siccome il comandante generale tergiversava perché non trovava ragione alcuna per quella improvvisa rimozione, il viceministro diessino giunse a minacciarlo, facendogli intendere che se non avesse dato il via immediato ai trasferimenti ne avrebbe sopportato le conseguenze. In pratica, la sua carriera sarebbe stata irrimediabilmente compromessa.
Se dobbiamo dar retta alla testimonianza del numero uno della Guardia di finanza, lo scontro al vertice fu molto duro e inconsueto. Speciale, alla fine, fu costretto ad adeguarsi. Soltanto l’esplodere delle polemiche dopo la diffusione dei provvedimenti fermò la decapitazione delle Fiamme gialle. La presa di posizione della Procura di Milano e le interrogazioni parlamentari indussero Visco a indietreggiare, ma soprattutto a negare un suo intervento per bloccare l’inchiesta Unipol. Ma delle vaghe giustificazioni del viceministro non resta in piedi nulla dopo aver letto la testimonianza del generale Speciale, che meticolosamente ha annotato ogni passaggio dell’oscura vicenda e lo ha riferito ai giudici.
Restano due domande. La prima: perché Visco aveva così fretta di cacciare i vertici della Gdf della Lombardia? Cosa temeva? Perché quegli ufficiali non potevano restare ai loro posti un giorno di più? A questa domanda risponderà la Procura. La seconda domanda è più politica: può un viceministro restare al suo posto dopo aver tentato, con pressioni e minacce, di far trasferire ufficiali che indagavano sugli affari rossi? A questa so rispondere anch’io: no, non può.
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lunedì 21 maggio 2007
MILANO SEMPLICE. APRE LO SPORTELLO DI VIA MATTEUCCI. MULTE: TUTTE LE INFORMAZIONI ON LINE SULLE CARTELLE ESATTORIALI
MILANO SEMPLICE. APRE LO SPORTELLO DI VIA MATTEUCCI. MULTE: TUTTE LE INFORMAZIONI ON LINE SULLE CARTELLE ESATTORIALI
Da oggi è operativa la nona sede dello Sportello Milano Semplice in via Matteucci 3/a, e per le multe è on line il servizio di informazioni sulle cartelle esattoriale.
"Grazie all’apertura di questo ulteriore Sportello Milano Semplice – ha detto l’assessore alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione, Servizi Civici Stefano Pillitteri – i cittadini della Zona 3 avranno a disposizione una sede dove richiedere i certificati e accedere agli altri servizi senza doversi recare nella sede centrale dell’Anagrafe di via Larga".
MULTA SEMPLICE - Dopo il primo avvio dello sportello e la sua messa a punto, oltre ai servizi attualmente già prestati, saranno erogati, con gradualità, altri servizi come pratiche contestuali alla residenza e istanze di pubblicità".
Uno di questi è Multa semplice, un servizio on line che permette al cittadino di ottenere comodamente a casa, anziché recarsi allo sportello di via Rugabella, informazioni sulle cartelle esattoriali ricevute. Con un clic sul sito del Comune il cittadino potrà accedere subito a tutte le informazioni e immagini necessarie a risolvere dubbi e incertezze".
"Con lo sportello di via Matteucci, l’Amministrazione completa la copertura di tutte le nove zone di decentramento - ha concluso Pillitteri – confermando così l’impegno preso dall’Amministrazione per semplificare la vita dei milanesi". Lo Sportello di via Matteucci si aggiunge a quelli delle sedi di via Larga 12, via Padova 118, viale Ungheria 29, via Tibaldi 41, viale Legioni Romane 54, via Quarenghi 21, piazzale Stovani 3, via Bovisasca 173".
I SERVIZI EROGATI - Certificati anagrafici, presentazione reclami, DIA (Denuncia inizio attività) di competenze di zona, ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) su prenotazione, e idoneità alloggiative per stranieri. Anche i cittadini stranieri otranno usufruire dei servizi anagrafici in tempi certi e senza code e all’Amministrazione di migliorare la gestione del servizio nei confronti dell’utenza. I cittadini extracomunitari, infatti, non dovranno più recarsi alla sede centrale dell’Anagrafe di via Larga per presentare la domanda di iscrizione anagrafica, ma potranno farlo in tutti gli Sportelli Milano Semplice.
TRATTO DA comune.milano.it
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sabato 19 maggio 2007
SICUREZZA: PATTO GOVERNO- MILANO, IN ARRIVO 600 UOMINI
SICUREZZA: PATTO GOVERNO- MILANO, IN ARRIVO 600 UOMINI
Individuate priorita' intervento, confermato fondo emergenze
(ANSA) - MILANO, 18 MAG - Prevede l'invio a Milano di oltre 600 uomini delle forze dell'ordine il patto per la sicurezza tra il Comune di Milano e il Governo. Individuate le priorita' di intervento e le aree dove estendere o aumentare gli sforzi, e confermata l'istituzione di un fondo per far fronte alle diverse emergenze. Fra le novita', l'introduzione di un sistema di 'sicurezza degli accessi': un sistema di videosorveglianza che leggera' le targhe dei veicoli nelle barriere autostradali e nelle tangenziali.
TRATTO DA Ansa.it
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SCALA: BILANCIO 2006 ATTIVO PER 1, 4 MLN, ASSEMBLEA SOCI
SCALA: BILANCIO 2006 ATTIVO PER 1, 4 MLN, ASSEMBLEA SOCI
I ricavi sono arrivati a 48, 475 mln
(ANSA) - MILANO, 18 MAG - I contributi pubblici per la Fondazione Teatro alla Scala nel 2006 si sono mantenuti sul livello del 2005.Ancora decisivi i contributi del settore privato: (57,2% le risorse della Fondazione rispetto al 42,8% dei contributi pubblici). I ricavi propri sono cresciuti dai 39,433 milioni di euro del 2005 ai 48,475 milioni del 2006.
TRATTO DA Ansa.it
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giovedì 17 maggio 2007
CALABRESI: MORATTI, LA VERITA' PORTA LA PACE
CALABRESI: MORATTI, LA VERITA' PORTA LA PACE
(ANSA) - MILANO, 17 MAG - ''La ricerca della Verita' porta la
pace, e' capace di sanare le ferite individuali e collettive''.
Lo ha detto il sindaco di Milano, Letizia Moratti, alla
cerimonia in via Cherubini per ricordare il commissario di
Polizia Luigi Calabresi, ucciso 35 anni fa.
''La verita' - ha spiegato il sindaco di Milano - e' un
bisogno, un bene prezioso, che permette di trovare occasioni e
motivo di sollievo al dolore per chi e' stato vittima del
terrorismo, dello stragismo e di tutte le violenze. La ricerca
della verita' e' un bene di tutti e un dovere per ognuno''.
Nel suo intervento Letizia Moratti si e' rivolta al
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che dopo aver
partecipato alla inaugurazione della targa alla sala congressi
della Provincia in onore a Calabresi ha voluto essere presente
anche sul luogo dove 35 anni fa il commissario di Polizia e'
stato ucciso e dove oggi e' stato inaugurato un cippo.
''Desidero ringraziare - ha detto la Moratti - il presidente
Napolitano perche' la sua presenza testimonia l'attenzione di
tutto il Paese che grazie alla forza delle sue istituzioni ha
saputo superare i momenti piu' bui della storia della nostra
democrazia, della nostra Repubblica''.
Come aveva fatto in precedenza il presidente della Provincia,
anche il sindaco ha sottolineato l'importanza delle cerimonie di
oggi che vedono unite le amministrazioni milanesi nonostante
governi di segno politico diverso: ''mostriamo come qui a Milano
- ha spiegato - abbiamo ritrovato una unita' mai scontata, una
condivisione di valori che oltrepassa le appartenenze
politiche''. Quindi rivolta a Gemma Calabresi e ai figli li ha
ringraziati per il loro insegnamento: ''ci hanno insegnato a
compiere il loro dovere, a difendere la nostra liberta', a
vincere la paura: la paura di essere presi di mira, diffamati,
minacciati, giudicati, condannati, sequestrati, uccisi, privati
per sempre dell'affetto e della vita dei nostri cari''. (ANSA).
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CALABRESI: IL FIGLIO MARIO, RECUPERARE MEMORIA TUTTE VITTIME
CALABRESI: IL FIGLIO MARIO, RECUPERARE MEMORIA TUTTE VITTIME
(ANSA) - MILANO, 17 MAG - Mario Calabresi, il figlio del
commissario ucciso 35 anni fa da esponenti di lotta continua, ha
ringraziato con voce commossa le amministrazioni comunale e
provinciale e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
per l'omaggio solenne che viene reso oggi alla figura di suo
padre. ''E' passato tanto tempo, ma oggi la sensazione della mia
famiglia e' che non sia stato un tempo cosi' lungo. Questo
accade quando nello stesso giorno, due amministrazioni di
diverso colore politico compiono gesti cosi' carichi di
significato. E' molto positivo. Noi speriamo che non sia solo un
gesto verso la nostra famiglia, e credo di interpretare anche il
pensiero del presidente della Repubblica verso tutte le vittime
del terrorismo e delle stragi, con lo spirito del Giorno della
Memoria che e' stato appena istituito''.
''Siamo vicinissimi a Piazza Fontana. E' da li' - ha aggiunto
Mario Calabresi - che dobbiamo ripartire. La societa' deve
impegnarsi perche' sia mantenuta la memoria delle vittime,
perche' quelle vite non siano sprecate, per recuperare quanto di
meglio e' stato cancellato dalla violenza. Guardando a quegli
anni Settanta, fra quelle vittime si possono recuperare esempi
utili al nostro paese anche per guardare avanti''. Mario
Calabresi ha citato, tra le vittime da ricordare, l'operaio
Guido Rossa, i giudici milanesi Alessandrini e Galli e il
direttore generale del Policlinico Marangoni.
Calabresi ha preso la parola dopo il presidente della
Provincia, Penati, dopo lo scoprimento della stele che ricorda
il commissario Luigi Calabresi nell'atrio del centro congressi
della Provincia di Milano. (ANSA).
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CALABRESI: SCOPERTA LAPIDE ALLA PRESENZA CAPO DELLO STATO
CALABRESI: SCOPERTA LAPIDE ALLA PRESENZA CAPO DELLO STATO
(ANSA) - MILANO, 17 MAG - Alla presenza del presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, e' stata scoperta una lapide per
commemorare il commissario di Polizia Luigi Calabresi, ucciso 35
anni fa sotto la sua abitazione mentre stava recandosi al
lavoro.
''Fedele servitore dello Stato - e' scritto sulla lapide
affissa all'interno del centro congressi della Provincia di
Milano in via Corridoni, a pochi passi da palazzo di giustizia -
vittima della spirale di violenza politica che bagno' di sangue
innocente le strade di Milano. A 35 anni dal suo vile omicidio
lo ricorda e lo onora la Provincia di Milano''.
Alla cerimonia oltre al presidente della Provincia, Filippo
Penati, al sindaco di Milano Letizia Moratti, al sottosegretario
alla Giustizia Luigi Li Gotti che e' anche stato avvocato della
famiglia del commissario assassinato, era presente la vedova
Gemma Capra Calabresi con i figli e i nipoti. (ANSA).
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